Manifestazione nazionale Vittime Lampedusa – Montecitorio venerdì 25 ottobre

PicasaMorti annegati, morti assassinati, morti offesi, morti derisi, morti … Cercavano la vita, hanno trovato la morte.
I Funerali di Stato per le Vittime di Lampedusa sono diventati cerimonia commemorativa nel borgo natìo di Angelino Alfano. Non più a Lampedusa, ma al molo San Leone di Agrigento-Porto Empedocle.
Senza le salme, già tempestivamente inumate. Senza le famiglie, i parenti, gli amici, ai quali non è stato reso possibile raggiungere la Sicilia dall’Italia e dall’Europa per la inutile, ormai, fretta con cui la cerimonia è stata indetta.
Senza i compagni di naufragio sopravvissuti, tenuti come prigionieri nel CIE di Lampedusa. Senza il Sindaco di Lampedusa, senza la Presidente del Parlamento, Laura Boldrini, che ha scelto di andare a una cerimonia funebre, “minore” minore ma ben più simbolica e significativa, a Mazzarino. Senza il Sindaco di Agrigento, indignato per quella che lui stesso ha definito “una farsa di Stato”. Senza Presidente del Consiglio che aveva promulgato i Funerali di Stato sull’onda della carità cristiana del momento, poi svanita quando si è fatta strada la consapevolezza che troppo complicate sarebbero state le conseguenze dell’onorare degnamente quei fuggitivi.
La cerimonia si svolge invece, visibilissima passerella, alla presenza dell’ospitale padrone di casa, Ministro degli Interni Angelino Alfano. E dell’ambasciatore eritreo, rappresentante del governo dittatoriale e sanguinario che ha costretto quei morti e quei sopravvissuti alla fuga dall’Eritrea, paese prigione, paese mattatoio. Insieme all’ambasciatore una schiera di funzionari consolari eritrei, e sedicenti amici dell’Eritrea che in questi giorni, come sempre, a Lampedusa, come altrove, hanno compiuto sistematica opera di schedatura dei sopravvissuti perché in patria se ne possano ricattare le famiglie. Cosa ci fa con questa gente la Ministra Kyenge?
Dall’Eritrea quelle persone sono fuggite, consapevoli del rischio che correvano. Al molo turistico San Leone quell’ambasciatore cerca di riabilitare davanti al mondo l’immagine del suo governo, di renderlo ancora appetibile ai trafficanti di armi, di violenza e di organi umani.

Venerdì 25 ottobre, a Roma, in Piazza di Montecitorio, alle 10 del mattino
avrà inizio un presidio promosso dal Coordinamento Eritrea Democratica, organismo che si occupa delle violazioni dei Diritti Umani e del passaggio alla Democrazia in Eritrea. Una delegazione sarà ricevuta nel pomeriggio dall’on. Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, insieme a numerosi parlamentari democratici.
Trovate allegati documenti e testi sulla situazione in Eritrea che saranno distribuiti durante il presidio. Fateli girare, insieme a questa mail, tra i vostri amici perché si conosca almeno una piccola parte di verità su quel paese violentato. Per invitarli al presidio.
Marco Cavallarin

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