Lettera agli italiani come me’ di Elizabeth Arquinigo Pardo, il 9 aprile al Circolo Arci Bellezza di Milano

Milano-webdi Paolo Rausa
Il Circolo Arci Bellezza di Milano è un laboratorio inesauribile e indomito di iniziative culturali e ludiche. Insieme alla Rete delle Scuole Senza Permesso hanno invitato a presentare il suo libro dal titolo ‘Lettera agli italiani come me’ il 9 aprile, nei locali del Circolo, Elizabeth Arquinigo, peruviana di origine ma italiana di adozione ormai da 18 anni. La giovane autrice scrive una lunga lettera a Salvini, Ministro dell’Interno, che sostiene nella sua campagna politica e ideologica ‘Prima gli italiani!’, in sintonia con Trump e la sua ‘America First’. “Una politica la loro fatta di muri per separare e contenere, blocchi navali e chiusura di porti. In più, nel nostro caso, il recente cosiddetto Decreto Sicurezza prevede il raddoppio dei termini per ottenere la cittadinanza italiana, oltre ad altre misure restrittive.” – commenta Elizabeth. Nella lettera esprime il paradosso, comune a molti altri giovani, di avere due patrie, una di origine e l’altra d’approdo, ma poi a ben vedere effettivamente nessuna. Ha lasciato infatti la sua, il Perù, da bambina a 10 anni e non ha acquisito la nuova, l’Italia, di cui parla la lingua, ha appreso la cultura e la storia a scuola. Eppure non è ancora e non può esserlo cittadina italiana. C’era quasi arrivata quando in Parlamento, alla Camera dei Deputati, era stata approvata la legge sullo ius soli, ma poi l’iter si è arenato lì. E una seconda volta quando aveva avanzato rispettosamente domanda di cittadinanza. Erano quasi già passati due anni, tempo massimo previsto dalla legge per la risposta, quando il Decreto Salvini ha raddoppiato i termini per la concessione. Ecco allora che si munisce di carta e penna e, in una lunga lettera al Ministro, enumera le varie ragioni perché debba ottenere la cittadinanza e denuncia le angherie e i soprusi di una politica che fa di tutto per rendere impossibile la vita in Italia a chi ormai è qui da anni e a impedire di sbarcare, chiudendo i porti e vietando l’attracco e lo sbarco persino ad una nave militare italiana. Salvini nella risposta accampa problemi burocratici, se la prende con le migliaia di domande che intaserebbero gli uffici, richiama i furbetti che fanno carte false. Non si scusa per i ritardi e rimanda le responsabilità all’Europa. Anche alcuni Comuni si sono adeguati a questa visione e invece di favorire ostacolano l’inclusione sociale, aumentando fino al massimo per gli stranieri le quote del servizio mensa e del trasporto scolastico, costringendo così le famiglie più bisognose a ritirare i figli durante i pasti. Elizabeth sa che, come è scritto nella nostra Carta Costituzionale, l’azione dello Stato non può essere discriminatoria anzi dovrebbe incentivare l’inclusione sociale, a tutti i livelli. E’ consapevole che non vi possa essere separazione fra le persone, italiane e straniere, che hanno bisogni, necessità e aspirazioni comuni. “L’umanità – dice – non conosce barriere artificiali e quelle naturali ha imparato a superarle, tanto più che dalla biodiversità naturale e culturale ogni individuo può trarne vantaggio, una ricchezza che ognuno dovrebbe mettere al servizio della società nel suo complesso.” Insieme al libro si parlerà di Decreto Sicurezza e diritto al lavoro insieme a Carlo Antonio Barberini del Centro Filippo Buonarroti di Milano e all’avvocata Silvia Balestra, esperta in diritto del lavoro. Martedì 9 aprile 2019 ore 21,00 presso il Circolo Arci Bellezza in via Giovanni Bellezza 16/A. ‘Lettera agli italiani come me’ è edidato da People di Gallarate (Mi), 2018, al prezzo di € 9,00 per 96 pagine.
Milano, 13/03/2019

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