GLI ERGASTOLANI A PAPA FRANCESCO

ERGASTOLANIPiù volte dal carcere ci sono arrivati pensieri rivolti a questo nuovo Papa, soprattutto dopo che nel luglio dell’anno scorso ha abolito l’ergastolo nel suo Stato del Vaticano.
Così all’inizio della scorsa estate avevamo pensato di raccogliere domande che persone condannate all’ergastolo avessero voluto rivolgergli.
Gliele abbiamo spedite.
Ora che Papa Francesco con parole forti si è pronunciato non solo contro l’ergastolo ma anche contro tanti aspetti della detenzione, dagli OPG alle carceri di alta sicurezza, rendiamo pubblica la lettera e le domande che gli abbiamo mandato, avendo letto nella sua pronuncia una chiara risposta anche a tante delle nostre domande.
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Dalla lettera di introduzione:
Caro Papa Francesco,
quelle che seguono sono le domande che tredici ergastolani hanno pensato di rivolgerle. Ergastolani “speciali”, ostativi, che in seguito a un meccanismo di leggi nate con “l’emergenza mafia” degli anni 90, vengono esclusi dall’applicazione dei benefici di legge perché non collaboratori di giustizia. Diversamente da quanto comunemente si crede, e ancora sui mezzi d’informazione spesso si dice, sono la smentita, in carne ed ossa, del fatto che “l’ergastolo in Italia non lo sconta nessuno”. Appartenuti in passato a varie organizzazioni di stampo criminale, anche solo a livello regionale, sono in carcere da decenni, molti per lunghi periodi in regime di 41 bis, e scontano una pena che, in base alle nostre leggi, non finirà mai. In questi anni molto hanno riflettuto sul proprio passato, hanno seguito percorsi di studio, continuano a lavorare su se stessi. Basti dire che fra questi c’è chi in carcere si è laureato in giurisprudenza, chi si è diplomato in un Istituto d’arte, c’è chi è prossimo alla laurea in filosofia, chi ha approfondito la storia d’Italia e le vicende del nostro Meridione… Convinti pure che “la vita, se sarai capace di non soffocarla dentro di te, ti offrirà di vedere e capire”. Ma al pentimento morale il nostro ordinamento non riconosce alcun valore giuridico. Negando loro di fatto il diritto alla riabilitazione.
Eppure “alcuni di noi sono ormai giunti ad un livello di maturità tale da non dimenticare nemmeno per un istante il dolore delle vittime”, con la certezza “che non esistano pene in grado di rafforzare l’autorevolezza della legge o tali da raggiungere l’obbiettivo di cancellare il dolore delle vittime dei reati”.
Tredici dei tanti, in Italia si calcola siano più di mille, destinati a morire reclusi. Ci hanno affidato queste domande, senza nascondere la profonda emozione di chi nello scrivere si accorge “di quanto sia difficile scegliere le parole”, o il sussulto di chi temendo di essere la persona meno adatta a porre domande al Papa chiede “scusa dell’arroganza di questo peccatore, ma la sfrontatezza è tanta”…
La sfrontatezza è tanta e tante sono state le domande, alcune simili, ma abbiamo preferito lasciarle perché emergessero le sfumature, le sottili differenze che ognuno ha portato, riflettendo sul tema della colpa, del castigo e del perdono. Con uno sguardo anche alla vita generale della Chiesa e al mondo intero, di cui pure, nonostante il sentire comune li voglia esclusi dal mondo, ciascuno di loro si sente parte.
In un momento in cui si richiede l’impegno di tutti nella lotta contro le mafie, pensiamo che non si possa essere indifferenti alla voce di chi, dopo aver sofferto e aver raggiunto un profondo intimo cambiamento, potrebbe offrire alla società la testimonianza del suo percorso.
Con una sola voce, si rivolgono a Papa Francesco nella speranza di un confronto, anche solo di un pensiero in risposta a tante domande … perché “sarebbe bello un giorno poterla incontrare”… “conoscersi serve giacché per costruire una strada occorre aiuto, e io non mi vergogno di avanzare a Sua Santità un’umile richiesta d’aiuto”…
Insomma, “Papa Francesco, aiutaci a vivere o a morire” …
Un forte abbraccio
Francesca de Carolis e Nadia Bizzotto
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Francesca de Carolis, giornalista e scrittrice
Nadia Bizzotto, Comunità Papa Giovanni XXIII
email: ergastolani@apg23.org
Giugno 2014

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